lunedì 13 agosto 2012

Rosario multilingue - Misteri della Gioia meditati da Don Antonio D'Osasco - italiano

Rosario multilingue - Misteri della Gioia
meditati da Don Antonio D'Osasco
www.turriseburnea.it

Lingua italiana

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"O Spirito Santo, anima dell'anima mia, io Ti adoro.
Fammi luce, guidami, fortificami, consolami.
Dimmi ciò che io devo fare, fammi conoscere ciò che ti aspetti da me.
Ti prometto di sottomettermi a quanto desideri da me
e di accettare tutto quanto permetti che mi avvenga.
A me basta conoscere la tua volontà"


1° MISTERO DELLA GIOIA

Per la prima volta, solo a Maria, viene rivelato il mistero d’amore della Trinità. L’arcangelo Gabriele rivela alla Vergine l’esistenza, in Dio, del Padre, del Figlio Gesù e dello Spirito Santo. Le parole pronunciate da Isaia più di 700 anni prima si avverano: “Ecco una Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emanuele”.
Giunge la “salvezza”, si riaprono le porte del Paradiso, non più quello terrestre, ma quello celeste, per tutta l’eternità. Con l’annuncio dell’incarnazione di Gesù, Dio non impone il suo desiderio di salvare l’umanità, ma lo fa dipendere da un consenso di Maria, dal suo “SI”:
«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola».
E tutto cambiò nella storia degli uomini.

Grazie Maria


2° MISTERO DELLA GIOIA
Maria è incinta e viene a sapere dall’Angelo che la cugina Elisabetta, ormai anziana, attende anche lei un figlio. Non la spaventano i 150 Chilometri che dovrà fare per andare a fare un grande atto di carità.
È bellissimo il dialogo fra le due mamme, ma anche quello, silenzioso e nascosto, tra i due figli ancora nel seno delle proprie madri. Giovanni Battista esulta di gioia appena ascolta il saluto di Maria a Elisabetta.
Un vero inno alla GIOIA, alla misericordia di Dio, porta a compimento questo mistero: è il MAGNIFICAT che ci coinvolge tutti e ci apre alla speranza della vita in Cristo.

Grazie Maria piena di GIOIA


3° MISTERO DELLA GIOIA
Dopo un secondo viaggio, altrettanto lungo, per adempiere una legge civile, quella del censimento, Maria dà alla luce il suo figlio. Con un solo versetto viene annunciato da Luca un secondo Big – Bang, una nuova creazione che cambierà la storia degli uomini.
Il tutto avviene in un luogo che diverrà famoso, come disse il profeta Michea (5,1): “E tu Betlemme, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda”.
Non solo, Gesù vede la luce in una grotta di pastori e non, come Re dei re, in una reggia, ma tra le braccia di una dolcissima mamma poco più che adolescente. Accanto a lei e al suo amore c’è quello di Giuseppe.
A Betlemme, che significa casa del pane, viene deposto in una “mangiatoia” per essere mangiato, una volta istituita l’Eucarestia, da tutti i credenti.

Grazie Maria, grazie Gesù


4° MISTERO DELLA GIOIA

Sempre per adempiere la legge (questa volta quella religiosa di Mosé), i genitori portano al Tempio Gesù per offrirlo al Signore. Non è riportata nessuna loro parola, ma eloquenti risuonano nel Tempio quelle di Simeone, “uomo giusto e timorato di Dio” che mosso dallo Spirito Santo accoglie il bambino tra le sue braccia…un po’ come possiamo fare noi quando lo riceviamo nella Comunione Eucaristica.
Illuminante e nello stesso tempo terribile la profezia di Simeone (2, 34): “Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti” e a Maria dice (2, 35) : “una spada ti trapasserà l’anima”.
Dopo di lui anche la profetessa Anna “si mise a lodare e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione”.

Grazie Maria e Giuseppe


5° MISTERO DELLA GIOIA
Gesù ha solo 12 anni e per la prima volta partecipa a Gerusalemme alla festa ebraica della Pasqua con Maria e Giuseppe.
Per un malinteso, sulla via del ritorno a Nazareth, dopo un giorno di cammino, Maria e Giuseppe si accorgono che Gesù non è con loro. Nelle carovana, sovente, gli uomini camminavano, fra loro, separati dalle donne e i bambini potevano stare con l’uno o con l’altro gruppo.
L’angoscia nel cuore di Maria e Giuseppe è grande. Alle spalle hanno un giorno di cammino. Un secondo giorno passa per il ritorno a Gerusalemme. E’ solo nel terzo giorno che lo trovano, con immensa gioia, nel Tempio.
“Ecco, tuo padre ed io, angosciati ti cercavamo. Ed egli rispose: Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio? Ma essi non compresero le sue parole”.
Gesù afferma in modo esplicito per la prima volta di avere Dio per Padre e ce ne parlerà in centinaia di occasioni rivelandoci il suo volto, la sua misericordia, il suo Amore.
Mistero di gioia questo ritrovamento nel Tempio, ma preceduto da tanta apprensione e angoscia…la spada profetizzata da Simeone inizia a penetrare nella vita e nell’anima di Maria.

Grazie Gesù, grazie Maria

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