lunedì 13 agosto 2012

Rosario multilingue - Misteri del Dolore meditati da Don Antonio D'Osasco - italiano


Rosario multilingue - Misteri del Dolore
meditati da Don Antonio D'Osasco
www.turriseburnea.it

Lingua italiana

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"O Spirito Santo, anima dell'anima mia, io Ti adoro.
Fammi luce, guidami, fortificami, consolami.
Dimmi ciò che io devo fare, fammi conoscere ciò che ti aspetti da me.
Ti prometto di sottomettermi a quanto desideri da me
e di accettare tutto quanto permetti che mi avvenga.
A me basta conoscere la tua volontà"


1° MISTERO DOLOROSO

La solitudine, l’incomprensione degli apostoli nei confronti di ciò che l’aspetta, il dolore fisico straziante, ma soprattutto il peso di tutti i peccati del mondo e di tutti i tempi, schiacciano Gesù e gli fanno dire:
“Padre, se vuoi, allontana da me questo calice!”, ma subito aggiunge:”Tuttavia non sia fatta la mia, ma la tua volontà”. E la volontà del Padre, che coincide con quella di Gesù, si realizza.

Grazie Gesù


2° MISTERO DOLOROSO
Prima della flagellazione c’è tutto un dialogo spietato tra Pilato e la folla, che ha sicuramente straziato il cuore di Gesù più dei 40 colpi dei flagelli che ridurranno il suo corpo a brandelli grondanti sangue.
“Chi volete che vi rilasci…quelli risposero: Barabba…che farò di Gesù….tutti gli risposero: sia crocifisso…ma che male ha fatto…essi allora urlarono: sia crocifisso…non sono responsabile di questo sangue…il suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli….allora Pilato lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso”.

Perdonami Gesù per ciò che ti ho procurato


3° MISTERO DOLOROSO

Qui, oltre il dolore dei fasci di spine, lunghe queste anche 2 – 3 centimetri, forgiati a corona e pressati sul suo capo, c’è qualcosa di più: quel “spogliatolo” che ha comportato un riaprire tutte le ferite della flagellazione con nuovo sangue versato. C’è tutta una coorte di soldati che lo umiliano con scherni: ”salve re dei Giudei”…gli sputano addosso…lo percuotono sul capo…e c’è infine un togliergli il mantello scarlatto per fargli indossare i suoi vestiti con l’ennesima conseguenza di un riaprirsi delle ferite inferte sul suo corpo dalla flagellazione.

Grazie Gesù per come e quanto continui ad amarmi


4° MISTERO DOLOROSO

Qui ci può venire in aiuto per vivere questo 4° mistero ciò che la tradizione ci ha tramandato, in parte basata sui Vangeli, come l’esercizio della Via Crucis nelle sue prime 10 stazioni e cioè:
1 – La condanna di Gesù da parte di Pilato
2 - Gesù che abbraccia con amore la croce
3 - Gesù che cade la 1° volta: le braccia erano legate al “patibulum”, il braccio orizzontale della croce che il condannato si portava al Golgota e cadendo non poteva, come succede per noi quando inciampiamo, mettere davanti le mani.
4 - Incontra sua Madre
5 - E’ aiutato da Cireneo
6 - E’ asciugato in volto dalla Veronica
7 - Cade per la 2° volta
8 - Incontra le pie donne
9 - Cade per la 3° volta
10 - Viene spogliato della sue vesti. E qui si ripete ancora una volta il riaprirsi delle ferite della
flagellazione con l’ennesimo versamento di sangue

Grazie Gesù, il tuo amore per noi continua per liberarci dai peccati


5° MISTERO DOLOROSO

Nel vivere questo mistero è significativo farci passare davanti le 7 “parole” che Gesù ha pronunciato ogni volta che con tutte le forze rimastegli, puntando i piedi inchiodati, riusciva a riempire i suoi polmoni e ad emettere i suoi ultimi atti di amore.
“Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno”. (Lc. 23, 24)
“ Oggi sarai con me nel Paradiso” (Mc. 23,43) al buon ladrone che gli aveva chiesto di ricordarsi di lui quando sarebbe entrato nel suo regno.
“ Donna, ecco il tuo figlio” rivolto a sua Madre e “ Ecco la tua madre”
(Gv. 19, 26 – 27) rivolto a Giovanni.
“ Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mc. 15,34) E’ la citazione del Salmo 22 che così inizia, descrivendo poi nei particolari tutta la sua passione subita, ma che ha grandi atti di fiducia come al versetto 5: “In te hanno sperato i nostri padri, e tu li hai liberati”o al v. 10: “Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai fatto riposare sul petto di mia madre” e al termine, vv. 30 e 32,: “..io vivrò per lui” e “ Ecco l’opera del Signore”
“ Ho sete” (Gv. 19, 28) e la sete era fisica, come quella di coloro che hanno perso tanto sangue, ma certamente si riferiva alla sete delle anime per le quali offriva la sua vita in quella terribile passione.
“Padre, nelle tue mani affido il mio spirito” (Lc. 23, 46) Citazione del salmo 31 che inizia con le bellissime parole: “In te, Signore, mi sono rifugiato, mai sarò deluso…”
“Tutto è compiuto” (Gv, 19,30). La Redenzione è compiuta, ora manca solo la firma della Risurrezione che contempliamo nei misteri gloriosi.

Grazie Gesù, “…dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine”
(Gv. 13, 1)

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