Rosario multilingue - Misteri del Dolore
meditati da Don Antonio D'Osasco
www.turriseburnea.it
Lingua italiana
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"O Spirito Santo, anima dell'anima mia, io Ti adoro.
Fammi luce, guidami, fortificami, consolami.
Dimmi ciò che io devo fare, fammi conoscere ciò che ti aspetti da me.
Ti prometto di sottomettermi a quanto desideri da me
e di accettare tutto quanto permetti che mi avvenga.
A me basta conoscere la tua volontà"
1°
MISTERO DOLOROSO
La solitudine,
l’incomprensione degli apostoli nei confronti di ciò che
l’aspetta, il dolore fisico straziante, ma soprattutto il peso di
tutti i peccati del mondo e di tutti i tempi, schiacciano Gesù e gli
fanno dire:
“Padre, se vuoi,
allontana da me questo calice!”, ma subito aggiunge:”Tuttavia non
sia fatta la mia, ma la tua volontà”. E la volontà del Padre, che
coincide con quella di Gesù, si realizza.
Grazie
Gesù
2°
MISTERO DOLOROSO
Prima della flagellazione
c’è tutto un dialogo spietato tra Pilato e la folla, che ha
sicuramente straziato il cuore di Gesù più dei 40 colpi dei
flagelli che ridurranno il suo corpo a brandelli grondanti sangue.
“Chi volete che vi
rilasci…quelli risposero: Barabba…che farò di Gesù….tutti gli
risposero: sia crocifisso…ma che male ha fatto…essi allora
urlarono: sia crocifisso…non sono responsabile di questo sangue…il
suo sangue ricada sopra di noi e sopra i nostri figli….allora
Pilato lo consegnò ai soldati perché fosse crocifisso”.
Perdonami
Gesù per ciò che ti ho procurato
3°
MISTERO DOLOROSO
Qui, oltre il dolore dei
fasci di spine, lunghe queste anche 2 – 3 centimetri, forgiati a
corona e pressati sul suo capo, c’è qualcosa di più: quel
“spogliatolo” che ha comportato un riaprire tutte le ferite della
flagellazione con nuovo sangue versato. C’è tutta una coorte di
soldati che lo umiliano con scherni: ”salve re dei Giudei”…gli
sputano addosso…lo percuotono sul capo…e c’è infine un
togliergli il mantello scarlatto per fargli indossare i suoi vestiti
con l’ennesima conseguenza di un riaprirsi delle ferite inferte sul
suo corpo dalla flagellazione.
Grazie
Gesù per come e quanto continui ad amarmi
4°
MISTERO DOLOROSO
Qui ci può venire in
aiuto per vivere questo 4° mistero ciò che la tradizione ci ha
tramandato, in parte basata sui Vangeli, come l’esercizio della Via
Crucis nelle sue prime 10 stazioni e cioè:
1 – La condanna di Gesù
da parte di Pilato
2 - Gesù che abbraccia
con amore la croce
3 - Gesù che cade la 1°
volta: le braccia erano legate al “patibulum”, il braccio
orizzontale della croce che il condannato si portava al Golgota e
cadendo non poteva, come succede per noi quando inciampiamo, mettere
davanti le mani.
4 - Incontra sua Madre
5 - E’ aiutato da
Cireneo
6 - E’ asciugato in
volto dalla Veronica
7 - Cade per la 2°
volta
8 - Incontra le pie
donne
9 - Cade per la 3°
volta
10 - Viene spogliato
della sue vesti. E qui si ripete ancora una volta il riaprirsi delle
ferite della
flagellazione con
l’ennesimo versamento di sangue
Grazie
Gesù, il tuo amore per noi continua per liberarci dai peccati
5°
MISTERO DOLOROSO
Nel vivere questo mistero
è significativo farci passare davanti le 7 “parole” che Gesù ha
pronunciato ogni volta che con tutte le forze rimastegli, puntando i
piedi inchiodati, riusciva a riempire i suoi polmoni e ad emettere i
suoi ultimi atti di amore.
“Padre, perdonali,
perché non sanno quello che fanno”. (Lc. 23, 24)
“ Oggi sarai con me nel
Paradiso” (Mc. 23,43) al buon ladrone che gli aveva chiesto di
ricordarsi di lui quando sarebbe entrato nel suo regno.
“ Donna, ecco il tuo
figlio” rivolto a sua Madre e “ Ecco la tua madre”
(Gv. 19, 26 – 27)
rivolto a Giovanni.
“ Dio mio, Dio mio,
perché mi hai abbandonato?” (Mc. 15,34) E’ la citazione del
Salmo 22 che così inizia, descrivendo poi nei particolari tutta la
sua passione subita, ma che ha grandi atti di fiducia come al
versetto 5: “In te hanno sperato i nostri padri, e tu li hai
liberati”o al v. 10: “Sei tu che mi hai tratto dal grembo, mi hai
fatto riposare sul petto di mia madre” e al termine, vv. 30 e 32,:
“..io vivrò per lui” e “ Ecco l’opera del Signore”
“ Ho sete” (Gv. 19,
28) e la sete era fisica, come quella di coloro che hanno perso tanto
sangue, ma certamente si riferiva alla sete delle anime per le quali
offriva la sua vita in quella terribile passione.
“Padre, nelle tue mani
affido il mio spirito” (Lc. 23, 46) Citazione del salmo 31 che
inizia con le bellissime parole: “In te, Signore, mi sono
rifugiato, mai sarò deluso…”
“Tutto è compiuto”
(Gv, 19,30). La Redenzione è compiuta, ora manca solo la firma della
Risurrezione che contempliamo nei misteri gloriosi.
Grazie
Gesù, “…dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino
alla fine”
(Gv.
13, 1)
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